Pagina:Neera - Conchiglie, Roma, Voghera, 1905.djvu/172

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172 la prima lettera


apriva tremando, sperando sempre di leggervi le parole fatali — angelo mio!

Passando davanti alla buca della posta interrogava con un lungo sguardo carico di desiderii quella misteriosa cassettina che doveva contenerne degli angeli e degli idoli! — almeno ella lo supponeva, giudicando che la metà del genere umano dovesse passare il tempo a scrivere lettere amorose e l’altra metà a leggerle.

Si sfogava a scrivere delle pagine appassionatissime alle sue compagne di scuola; le assicurava di un amore eterno; mandava a tutte ciocche di capelli e viole secche — e tuttavia non riusciva a illudersi di avere un carteggio amoroso. Ella faceva il