Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/168

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lo vorrei pure ubbidire, ma se non so che cosa scrivere? Basta, per oggi è fatto.

12 agosto. — Corro con piacere ad aprire i fogli del mio caro libro bianco. Ho almeno qualche novità da registrare, troppe forse, perchè le parole mi si affollano nel cervello e vorrei poter dire tutto in una volta, mentre è necessario mettere un po’ d’ordine nelle mie idee.

La strada è lunga per una convalescente: ecco perchè mi batte il cuore. Non era neppure mia intenzione di andare fin laggiù. Avuto il permesso di scendere in giardino ero persuasa di non varcare i rosai. Mi sono trovata oltre senza accorgermi e ci sarebbe da dubitare che qualcuno mi ha portata verso il ruscello colle scarpe magiche di Petit-Poucet. Infine vi giunsi, questo è l’importante.

Quando si prende l’abitudine di un dato luogo pare che non ci si possa trovar bene altrove. In verità l’ombra dei salici che si specchiano nel ruscello, ricevendone quasi un riverbero di freschezza e un aumento di verde, è tutto ciò che si può immaginare di