Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/186

Da Wikisource.

— 180 —

rami, c’è una buca che par fatta a posta. Non mi dica di no.... Non dica nulla. Non esigo nessuna promessa. Mi basta che ella sappia.

Ah! io tento invano di fissare sopra questi fogli rincanto delle sue parole. Quante me ne disse ancora, dolci, tenere, riguardose, eppure tanto confidenti come se ci conoscessimo da anni. Egli non ha sorelle, io non ho fratelli. È forse per questo che stiamo volontieri insieme e ci diciamo tante cose che poi non ricordo più, ma che mi fanno passare velocemente il tempo in sua compagnia.

Prima di separarci egli mi additò ancora la quercia.

Ripensandoci ora nella tranquillità della mia camera questa duplice vita che conduco da un mese mi sembra un sogno. Sono ancora io? Sono Elganine, od è entrata in me l’anima di un’altra, di una povera insegnante, di Stella?... Ed egli, che spera da me? Povero giovine, non vorrei si illudesse troppo.

31 agosto. — Anche la baronessa di