Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/185

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— Se sapesse quanto ho sofferto nei giorni scorsi a non vederla. Ella è venuta qui?

Risposi colla maggiore indifferenza che mi fu possibile:

— Non ricordo.

— Io ho dovuto assentarmi.

— Servizio di Sua Altezza?

— Già. E così come avvenne questa volta potrebbe rinnovarsi la fatalità per me di un viaggio improvviso. Mi permetta....

La supplica che era ne’ suoi occhi contrastava singolarmente con un certo lampo di impero che ne accompagna abitualmente lo sguardo. Lesse egli forse una tacita condiscendenza nei miei?

— Mi permette — continuò dopo una breve pausa — di farle sapere quando parto? Essendomi messo a’ suoi ordini ciò è in piena regola.

— Impossibile — risposi subito pensando all’incognito che tanto mi premeva di conservare.

— Vi sarebbe tuttavia un mezzo molto semplice — disse lui additandomi una grossa quercia distante una ventina di passi dal luogo dove eravamo — là, nascosta dai