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Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/203

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La baronessa mi assicura che sembrerò un angelo; ma forse, da persona educata, non fa che restituirmi il mio complimento.

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Vorrei che fosse già passata. Che è mai questo cruccio dell’ora? quest’ansia che rassomiglia a una febbre e che al pari della febbre mi divora lentamente senza grandi sofferenze, solo appoggiandomi una piccola punta acuta sul cuore? Perchè anche in questi preparativi lieti provo una specie di affanno?

A che pensi? — mi chiese oggi mio padre giungendomi improvviso alle spalle — ed io trasalii come persona colta in flagrante.

Ho inteso qualche volta parlare di presentimenti. Che sia un presentimento?

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Sabato 9 ottobre. — La data di ieri!... Cuore, mio povero cuore, cessa dal battere così follemente. Raccogliti in questo sacrario delle tue memorie e detta ancora ciò che nessuno leggerà mai.