Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 239 — |
cuoteva risvegliando un’eco simpatica nel cuore di Minna. Parlando con lui, ascoltandolo, un senso di calma riposante le scendeva per ogni vena. Vicino a lui si sentiva protetta e compresa e nell’accordo di sentimenti che sempre li univa il suo amor proprio avvilito dal disprezzo di Filippo si rialzava con uno schietto palpito di gioia. In mezzo a quella società dove ella si trovava un po’ perduta e straniera l’incontro di Stello le parve un’àncora che la saldasse a un posto sicuro.
Stavano così dolcemente insieme quando furono raggiunti dall’Agrati che si unì a loro picchiettando subito la conversazione di osservazioni pungenti. Egli conosceva tutti e mentre gli sfilavano davanti li falciava ad uno ad uno con un colpo di lingua. — D’improvviso Minna gli domandò:
— Non ha veduto lei una signora vestita di verde.... con frangie d’oro.... piuttosto brutta....
— Che fa a Cònsolo una corte spietata? — completò l’Agrati tranquillissimamente.
— Oh! — proruppe Stello inquieto, osser-