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il libro di mio figlio 7


l’egoismo la vince, ma pure non sei contento, vuol dire sì che l’egoismo era in te maggiore della virtù; ma quel malessere che senti, quella specie di amarezza che ti avvelena il trionfo, mentre prova l’esistenza della virtù, si erige ad ostacolo verso il pieno godimento egoistico. Soffri perchè non sei nè interamente buono, nè interamente malvagio. Ecco dunque la necessità di decidersi per l’una o per l’altra di queste due strade.

Una persona che non abbia la vera vocazione del birbante deve, per suo vantaggio, avvicinarsi possibilmente a un ideale di onestà; la via di mezzo in questo caso è la peggiore.

O felici calpestando gli altri, non badando ai loro gemiti, godendoci il bottino. O felici innalzando le anime nostre a quelle regioni di filosofia pura, dove la felicità non è altro che sinonimo di coscienza.