Pagina:Neera - Il marito dell'amica.djvu/128

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— Dovrei.... no, non recito una parte. Amica mia, ch’io abbia ragione o torto non dico che la verità: è la mia scusa. Piansi tanto dell’abbandono, al quale mi costrinse allora la povertà della mia carriera, che solo oggi comprendo come si possa piangere di più. Tuttavia il tempo aveva cicatrizzata la mia ferita; ve lo confesso.... non sono sincero? Mi ritenevo guarito, speravo di avervi dimenticata.... il vostro matrimonio vi aveva contribuito moltissimo... ero troppo fiero, troppo onesto per pensare di approfittarne giammai.... mi credete, nevvero? Disilluso sull’amore e scettico, accettai più tardi un matrimonio di convenienza, fui punito nella perdita delle mie ultime illusioni.... Ora vi ho riveduta, e nell’istante che i miei occhi si fissarono nei vostri, tutti questi anni di oblio scomparvero. Io vi ritrovo nel mio cuore così viva come se non foste uscita mai. Ebbene, non mi rispondete?

Le labbra di Maria si contrassero a un sorriso strano, spasmodico. Egli le si avvicinò più an-