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Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/111

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Che pensa? si domandava ancora Chiarina nello struggimento della sua ignoranza, della sua impotenza a comprenderlo. E mentre egli accennava a muoversi, con un gesto di un moribondo che vuol trattenere la vita Chiarina soggiunse:

— Non ha ordini per la Villa?

— No, tutto va bene così.

— Mi saluti la signorina Mariuccia.

— Sarà fatto.

— E il signor Firmiani.

Egli era già oltre la soglia.

— ...il signor Firmiani — ripetè Chiarina.

Si volse sorridendo e la salutò con un cenno amichevole.

— Buon viaggio, signor Enzo!

— Addio, Chiarina! — gridò lui da lontano.

Ecco non si vede quasi più; a momenti tocca l’angolo; una porta ancora e poi sarebbe svoltato... un passo ancora... è sparito. La giovinetta dà uno sguardo angoscioso alle case, alla via deserta, al sentiero battuto dal sole, alla striscia di cielo di un azzurro intenso, a tutta quella solitudine indifferente e rientra