Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/136

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— Bel capitale, cinquecento lire! Se non ci fosse il tuo credito...

— Basta, basta, — intervenne il signor Bassano sorridendo — vedo che non c’è pericolo che vi mettiate in lite per l’interesse. Ehm! ehm! Se si presentasse l’occasione... A stare attenti si trova da rilevare un negozio già avviato.

— Ma ci vogliono denari.

— Senza dubbio. Pure i denari non sono la cosa più difficile a questo mondo. Tienilo a mente, giovinotto. Io ho incominciato con venticinque lire.

Il signor Bassano si alzò puntellandosi un poco; quando fu sulla soglia diede un’occhiata al puledro, poi tornando indietro un passo e battendo amichevolmente Giovanni sulla spalla, disse:

— Dunque lo sai. Se ti capita un’occasione, vieni a trovarmi. Il giovinotto fece una piroetta sui tacchi, intanto che il calessino giallo scompariva all’angolo della strada. Chiarina, che gli vide una fiamma negli occhi, volle tentarlo:

— Mi sembra un buon uomo quel signor Bassano.