Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/223

Da Wikisource.

ottenere il solito successo e le donne principalmente ebbero un guizzo nelle pupille. Walter acconsentì in quel punto a staccarsi dallo stipite dalla porta e fissando acutamente la brutta faccia del bilioso pronunciò una di quelle frasi a doppio significato dove sembrava che il suo animo godesse come di una doppia staffilata.

— E che cosa è giustamente ripartito, amico mio?

Non uno dei presenti colse l’ironia, se non forse le giovanissime che la intuirono per naturale malizia o che per malizia risero senza capire.

— Walter — cominciò una di esse con un principio di languore, cercando di attirarselo vicino — fa caldo questa sera.

Walter non rispose a lei, ma stette in ascolto del compagno che vuotando in un fiato il suo bicchiere parve vi trovasse nel fondo un argomento irresistibile:

— Noi siamo troppo buoni — disse ricollocando con violenza il bicchiere vuoto sulla tavola — questo è il nostro difetto.

— Sì — esclamò impetuosamente l’operaia in nastri — e la nostra bontà è debolezza della