Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/227

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Giovanni colla sorella si erano eclissati da un pezzo, quando il bilioso da cui era partito il primo assalto alla proprietà chiese colla lingua già legata e gli occhi torbidi:

— Chi ha bevuto il mio vino?

Nessuno, naturalmente, poichè tutti protestavano di aver bevuto il vino proprio; ma su questa questioncella del tuo e del mio, data l’ora tarda e gli spiriti in ebollizione, ne sorsero parecchie altre che presto degenerarono in una rissa. Allora Walter lanciando sui gruppi un’occhiata ironica e perversa si allontanò silenzioso.

— Signor Walter — fece il tabaccaio correndogli dietro — ha dimenticato un giornale.

— Lascialo, lascialo — rispose Walter sogghignando — bisogna bene che il popolo si istruisca.

Era l’Asino.