Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/236

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Fu la signora Cauda che venne in suo soccorso accompagnandola da una di quelle modiste a buon mercato che aprono bottega in via Torino. Ivi trovò per il prezzo di nove lire e mezza una modestissima capote nera ornata da un lato da un ciuffo di fiorellini azzurri. Non le stava nè bene nè male, ed era appunto ciò che Chiarina voleva per restar fedele alla sua abitudine di passare inosservata.

Giovanni sì che si era fatto bello per il giorno di Natale. Rasato di fresco, coi baffi ben tesi, una cravatta di seta sulla sua camicia nuova e un abito scuro che secondava con grazia le membra giovanili egli formò fin dal mattino l’ammirazione di Chiarina la quale cedette a un movimento di orgoglio entrando con lui nella chiesa di S. Eustorgio per sentire le tre messe d’uso.

Tutta compunta e raccolta nella sua cappella favorita in fondo al tempio Chiarina pregò quel giorno con un fervore giulivo, entrando nel sentimento di pace che diffondevano sull’altare i paramenti candidi del sacerdote e il velo frangiato d’oro che distendeva al di sopra della sacra mensa le sue pieghe seriche a guisa di grandi ali spalancate. I giorni tristi