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Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/288

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Una bianca figura giaceva rovesciata sul letto mortuario, nè egli durò fatica a riconoscere la figlia del signor Firmiani entrata senza che egli se ne accorgesse.

Da molti anni Giovanni non chiamava la sua compagna di infanzia altro che col titolo cerimonioso di signorina; ma in quel momento, ignorandone egli stesso il perchè, forse confuso nel rapido passaggio dalla visione alla realtà, disse con una intonazione di rimprovero affettuoso:

— Mariuccia!

Ella si scosse. Credette che fosse suo fratello Enzo, o riconobbe subito Giovanni e le parve un altro fratello? Rispose:

— Lasciami piangere.

Per qualche istante non si udì che il sommesso ansare della fanciulla, curva sulla salma del padre. Giovanni in piedi la guardava con grandissima pietà. Finalmente, facendole dolce violenza, la obbligò ad alzarsi.

Dai due lumi accesi nella camera piovve un raggio sul volto di Mariuccia che si rivelò