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la contessa di genlis 239

le i fiori ricchi di profumo e di colore, come si estolle, si allarga, cresce e rinvigorisce ogni sementa buona, ogni germe nato per la fecondazione. Ma che fa la contessa di Genlis?...

Scenette, monellerie, scorpacciate di dolci, travestimenti, burle, scempiaggini, la occupano deliziosamente. Ella si alza di notte travestita da diavolo per andare a spaventare le giovani suore. Si Introduce abilmente nelle celle delle vecchie e mentre dormono applica sul loro volto del belletto e dei nei; così, le povere donne, levandosi al buio, senza specchio, per andare a cantar mattutino, compaiono davanti al buon Dio, mascherate da giovedì grasso.

Quando il cavalleresco Genlis torna a riprendere la sposa, questa stupidina — come chiamarla diversamente? — piange, si dispera, non vuole abbandonare le suore che le servono così bene di trastullo, nè le scenette sedicenti spiritose, nè le ghiottonerie e la scioperatezza delle giornate oziose e delle notti occupate nel bel modo