Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/179

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Clelia tremava come una foglia guardando sempre il Disertore.

— Volete nascondermi? — disse costui rivolto all’affittaiuolo. — Ebbi fiducia in voi e venni qui sicuro.

— Non vi tradirò — rispose Daniele — seguitemi!

Alcuni colpi fortissimi risuonarono sul martello della porta.

— Non c’è tempo! — esclamò Clelia. — Sono qui.

— Nella camera della frutta — suggeri Daniele rapidamente.

— Non si può entrare, sai, hanno smarrita oggi la chiave.

— Maledizione!

Durante questo breve dialogo il Disertore, immobile, non distoglieva gli occhi dalla fanciulla. Vi fu un istante in cui parve volesse dire qualche cosa; non lo disse; ma allora come se il pensiero di lui portato da una corrente magnetica avesse toccato il cervello di Clelia, ella esclamò con vivacità:

— La finestra della mia camera mette sui campi — è bassa — il bosco è vicino...

Si interruppe; aveva incontrato lo sguardo