Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/213

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Se le antipatie come le simpatie sono facilmente reciproche, doveva riuscire un bel duetto.

A buon conto (c’era un fumaiolo in mezzo al tetto), visto che Romeo si dirigeva al sud, Urania sedette al nord — il fumaiolo li divideva: — ma il verbo sedere in questo caso è una metafora ardita. Urania si accoccolò alla meglio, tirandosi appresso il vestito, senza riuscire a nascondere i suoi eleganti stivaletti di pelle di daino, molto meravigliati di trovarsi sopra un posapiedi così duro e gelido: anche gelido, perchè ai ventidue d’ottobre, dopo il tramonto, in mezzo all’acqua non fa caldo sicuramente.

Romeo avrebbe passeggiato volontieri, ma come passeggiare sopra un tetto? Prese il partito di sedere dall’altra parte del fumaiolo.

— E pensare che dovremo star qui — incominciò Urania senza voltare la testa — quanto crede, signore, che abbiamo a restar qui?

— Ciò dipende dal barcaiolo e dai contrattempi che possono nascere. Io ne sono dolentissimo per lei.

— Dica pure anche per sè stesso.

— Il caso potrebbe essere diverso.

— Ma non lo è.

— Supponiamo che lo fosse?...