Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/212

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Era un arrendersi con armi e bagagli, tuttavia Romeo non mostrò alcun sintomo di fatuità; rispose tranquillo:

— Come crede.

(Restava sottinteso: mi fa lo stesso.)

Or bene, questo impertinente mi fa lo stesso punse sul vivo l’amor proprio della bella donnina. Chi sa quanti sarebbero stati felici dell’occasione... Suo cugino per esempio!

Era strano. O per un verso o per l’altro, quel signor Romeo l’occupava costantemente; prima lo detestava appena — adesso lo avrebbe strozzato.

Fu sul punto di gridare: No, vada lei. Ma che figura avrebbe fatta? Non era un dare troppa importanza a quel bellimbusto? E poi, francamente, la prospettiva di rimanere qualche ora sopra un tetto con un barcaiolo...

Non furono dunque scambiate altre parole.

I due naufraghi approdarono al novissimo isolotto e la barchetta seguitò tutta sciancata e zoppicante la sua strada per Parma.

— Presto, neh? — gridò Romeo improvvisando colle mani un portavoce.

— Prestissimo! — appoggiò Urania.

Nessuno dei due aveva speranza di divertirsi lassù.