Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/305

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— Mi maraviglio che non sappiate essere la donna quasi priva di questo viscere nel quale noi riponiamo le sensazioni più squisite, quantunque i pareri sieno vari e molti naturalisti propendano a credere che il cervelletto è la sede unica dei moti interni; ma, comunque sia, è positivo che la donna ha meno fosforo dell’uomo e i suoi bisogni, più ancora che i nostri, sono prettamente materiali. Quando una donna mangia, si veste e mette al mondo dei figli, è senz’altro all’apice della sua felicità.

— Ecco dunque la vostra preoccupazione coniugale — tuonò Bettredin con vivissimo sdegno: — mettere al mondo dei figli!

— Permettete, è dovere. Forse che voi...

— Io non desidero che la celeste Badura abbia ad essere la causa involontaria di quel lubrico ammasso di fango che si chiama uomo; astuccio fragile e immondo entro cui si dibatte come un angelo incatenato l’anima immortale.

Le ciglia di Nourredin si inarcarono per sorpresa descrivendo al di sopra dei suoi occhi un accento circonflesso. Arrischiò timidamente un — Per cui... — ma l’altro continuò:

— Il corpo col suo seguito di bisogni mortificanti non può essere che un castigo inflitto da