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l'amuleto 155


era più cara rappresentavano a’ miei occhi i termini del sentiero che avevamo percorso insieme. Mi dicevano: è finito, di qui non passerai più. Sì, lo sentivo, tutto era irrimediabilmente finito senza ebbrezza e senza colpa, quasi senza lotta, così — finito!

La regolarità della gradazione che mio cugino poneva nel rendere le sue visite più rare e più brevi mi dimostrava la freddezza del suo calcolo e mi faceva perdere anche l’ultima speranza che avessi potuto avere in una amichevole spiegazione. C’era qualche volta tanta ferocia nella sua indifferenza, tanta durezza nel suo disdegno, lanciava con tanta voluttà le parole più atte a ferirmi che mi riusciva di sollievo la fine della sua visita e lo salutavo anch’io con freddezza e con indifferenza. È ben vero che mi struggevo internamente in un folle desiderio di abbracciare i suoi ginocchi che mi faceva prendere in orrore me stessa, per ricominciare poche ore dopo la sua