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154 l'amuleto


rato cupamente il bosso in fondo alla selva senza che essi avessero chiesto di più alla vita! La giovinezza non li toccò, la vecchiaia li raggiunse sfiorandoli appena, la morte li attendeva con braccia di madre. Domandai loro in un momento di tenerezza se non avessero mai amato. La donna mi rispose di no, l’uomo sorrise. Chi di essi aveva ragione?

Io venivo frattanto a conoscere sempre più la inenarrabile malinconia delle cose. Somigliava il mio salotto a un cimitero sparso di croci; vi piangevo nel vano della finestra le illusioni fuggite sui fili azzurri e rosei delle mie sete da ricamo e accanto al cembalo le note appassionate della canzone che non avevo più avuto il coraggio di cantare. Un parafuoco che Egli soleva prendere in mano per gingillarsi durante le nostre discussioni, una coppa di bronzo che Egli ammirava, il posto dove aveva l’abitudine di mettersi, la sedia che preferiva e la luce che gli