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angosciosamente: Ma che cos’è dunque l’amore?

Dopo suo marito e la signora Merelli, il dottorone era quegli che offriva maggior pascolo alla sua smania di sapere.

Egli veniva quasi tutti i giorni a trovarla, ora montato sul trespolo della poesia, ora diguazzando nella prosa grossolana, ma originale sempre nelle sue opinioni; misto curioso del suo carattere che trovava un perfetto riscontro nella faccia dai lineamenti volgari, sensuali, tagliata a mezzo da un naso carnoso, sul quale gli occhiali avevano lasciato il solco, e illuminata in alto da una fronte larga, dove gli occhi brillavano con tutto il fuoco dell’intelligenza.

— Per le donne oneste — egli aveva detto una volta, prendendo vivamente il braccio di Marta sotto il suo — l’amore non può essere che un dovere o un peccato; un contratto stipulato, firmato, reso sacramento, reso dovere civile, eguagliato all’estrema unzione ed alla vendita di un podere; oppure uno strappo alle