Pagina:Neera - La freccia del parto ed altre novelle.djvu/101

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la freccia del parto 93


— Io godo a vedervi soffrire, — mormorò Rizzio, — perchè fin che soffrite siete mia; vedo le vostre lagrime, ascolto i vostri singhiozzi, e dico a me stesso che tutto ciò è amore. Soffrite, angelo mio, ma soffrite così; soffrite per me che vi amo!

Costanza provò un istante di fascino sovrumano. Ella era ben fatta per comprendere un simile amore; ma l’immagine di Olimpia le guizzò davanti come un lampo sinistro.

— No, — disse, voltando la testa per sottrarsi a Rizzio; — voi non mi amate. Se fosse vero terreste un contegno diverso colla donna che mi odia, non le offrireste l’occasione di avvelenarmi ad ogni ora, ad ogni momento. No, Rizzio, voi non mi amate, non mi amate!