Pagina:Neera - La sottana del Diavolo, Milano, Treves, 1912.djvu/200

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194 curiosità e paura


il cuore quando sollevando l’arazzo di una pesante portiera fui introdotto in un salottino circolare tutto pieno di rose e tutto color di rosa, rosea anche la lampada che sospesa in alto vi diffondeva una chiarità di aurora boreale. Là mi attendeva la signora e là scomparve l’ancella.

Un profondo sospiro diede la misura dei rimpianti di Ciro Garzes, ed è tanta la forza della sincerità che nessuno in quel momento ebbe voglia di scherzarci sopra. Egli continuò:

— Vi sono nella vita dei bei momenti, non c’è che dire. Seduto vicino a quella avvenente creatura, in mezzo ai profumi congiunti delle rose che erano nel salottino e delle zàgare che entravano dal parco abbarbicate alle finestre, potevo credermi un Sultano d’Oriente in avventura amorosa con una fantastica principessa. Ella mi narrava appunto la sua vita infelice legata a un marito barbaro del quale subiva le più inaudite tirannie e mi confessava arrossendo di avere indovinato in me fin dal primo sguardo un cuore leale e sensitivo capace di intenderla. Io non so che cosa avrei risposto a queste dolci confidenze; so che non ebbi tempo di rispondere perchè la portiera sollevata precipitosamente aperse il varco alla