Pagina:Neera - La sottana del Diavolo, Milano, Treves, 1912.djvu/91

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in qual modo pinotto divenne uomo libero 85


sizioni era finito e che i padroni non hanno il diritto di controllare le azioni dei domestici.

Io mi ricordo che verso quel tempo appunto Giacomo Gondi si era mostrato con me impensierito per il mutamento di Pinotto.

— Non vorrei che covasse qualche malattia, — mi disse. — Fosse l’itterizia?

Poco dopo, proprio quando si ebbe notizia dei primi sollevamenti russi contro lo Stato, Pinotto, che non si era mai occupato di politica, saltò su a gridare:

— Benone! Così va fatto!

Ero presente alla improvvisa sortita e so che il folletto nascosto in fondo ai suoi occhi mi fece quasi paura per la gran vampata che cacciò fuori.

Ma il peggio fu quando Giacomo Gondi, colle braccia cascanti dell’uomo che ha ricevuto una bastonata, mi confidò sospirando:

— Caro te, io ho un gran timore che Pinotto impazzisca!

Gli aveva parlato per tutta la sera di diritti conculcati, di sfruttatori, di succhioni, di egoisti, con un ardore di novizio che sfodera in un colpo solo tutte le sue armi, colla veemenza dell’allucinato in preda ai primi assalti dell’idea fissa. Giacomo Gondi, che è timido