Pagina:Neera - La sottana del Diavolo, Milano, Treves, 1912.djvu/98

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92 in qual modo pinotto divenne uomo libero


— Ti inganni, Pinotto, io verso di te non mutai affatto, tu piuttosto....

— Ma sicuro! (il neofita vedeva presentarsi l’occasione di affermare coraggiosamente il suo credo, forse di divenire un eroe, un martire, uno di quei personaggi che passano poi nei libri e dei quali si discorre per un pezzo; questo pensiero gli infuse una audacia straordinaria). È suonata la diana! Tutte le viltà degli sfruttatori ricadono sul loro capo; abbastanza essi abusarono del loro potere, ma la nostra coscienza ora si è svegliata, sentiamo la nostra dignità di uomini tutti eguali e soprusi non ne vogliamo soffrire più.

— Ma Pinotto, che diavolo è mai entrato nella tua pelle, non ti riconosco! Vuoi dirmi almeno che male io t’ho fatto?

— Lei, lei.... — non parlo per lei, — mormorò Pinotto con voce rabbonita; ma poi subito pentito quasi si fosse sorpreso in delitto di fellonia, soggiunse: — Del resto, anche lei come tutti gli altri. Se appariva buono, se mi trattava bene, non lo faceva mica per amor mio, ma solo per il suo interesse.

— Pinotto....

— Sì, per il suo interesse, perchè gli fa comodo a tenermi; e se mi nutre bene non è già per buon cuore, oh! no, ma perchè abbia