Pagina:Neera - Le idee di una donna, Milano, Libreria Editrice Nazionale, 1904.djvu/133

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il bugigattolo del portinaio nereggiava all’ombra, fatto vivo dalla lucernetta a petrolio; e nel silenzio degli alberi, del cielo stallato, veniva a volte un rumore secco che io non comprendevo: Sarà il vento! — dicevo a me stessa. Ma nelle sere afose di luglio in cui non tremava foglia il rumore si faceva udire ancora lontano, come soffocato: Sarà qualche telaio!... Mai, mi si era affacciata la terribile realtà.

Me la dissero una volta a bruciapelo. «Sa che è un infame quel portinaio a battere suo figlio in quel modo?»

Scesi dal portinaio, indignata e quasi incredula. Egli si difese dolcemente, con compunzione; affermò che il ragazzo aveva una indole pessima, che era stato allevato male e che bisognava correggerlo. La madre impassibile, se ne stava sulla soglia coll’ultimo nato fra le braccia e confermava tratto tratto col capo, quasi sorridendo.

Spiai il ragazzo le poche volte che usciva per qualche commissione; con buone parole,