Pagina:Neera - Le idee di una donna, Milano, Libreria Editrice Nazionale, 1904.djvu/192

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vere pecca di vedute corte, unilaterali vociando troppo quel ritornello ormai frusto per essere passato e ripassato su tutti gli organetti: la miseria e l’ignoranza. Colla miseria e coll’ignoranza oramai si vuol spiegare ogni cosa.

Premetto che l’opera di protezione per le fanciulle pericolanti o abbandonate è santa come tutto ciò che si fa in pro della giovinezza santa ma non nuova; ammetto che molte fanciulle sono tratte coll’inganno alla mala vita e qualcuna, ma qualcuna appena, dalla miseria. Sta bene. Si faccia per queste poverette tutto quello che si deve e vada ad esse la compassione materna di tutte le donne. Credere però che vincendo la miseria e l’ignoranza (poichè le due parole si ripetono insistentemente su tutti i toni e sole) venga sciolto il doloroso problema, è accordare a fattori materiali una importanza esagerata e di gran lunga inferiore alla loro potenzialità. Chi afferma che la miseria e l’ignoranza traggono la donna