Pagina:Neera - Le idee di una donna, Milano, Libreria Editrice Nazionale, 1904.djvu/82

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drogina intorno alla quale si contorce la smaniosa ansia del nuovo. Non più petto, non più fianchi; qualche generazione ancora, e i posteri sosteranno meravigliati dinanzi alla Venere del Tiziano domandandosi che razza di donne erano mai quelle. Ma resta da provare che vi sia in ciò un miglioramento; perchè questa appunto è la posa più antipatica del femminismo, di voler dar ad intendere che si migliora; mentre tutta codesta agitazione non rivela altro che lo stato convulsionario della società, febbrile, malcontenta, avida, insodisfatta, ammalata, che con dar volta suo dolore scherma.

La maggior parte delle donne (io lo voglio sperare) che si ubriacano ora colle parole diritti, rivendicazione, dignità, pensiero, lavoro, progresso, sarebbero inorridite dell’avvenire che stanno preparando, se tale avvenire non fosse loro mascherato dai fiori e dalle fronde più inorpellate che abbia mai agitato la retorica. E siccome, pur essendo ardentissimo il palpito che mi