Pagina:Neera - Novelle gaje, Milano, Brigola, 1879.djvu/186

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PERCHÈ SONO CELIBE


confidenze di gregorio.



II

o ho cinquant’anni; mi chiamo Gregorio — alcuni trovano che è un nome triviale, ma fu portato dai tanti papi e posso portarlo anch’io. Sono grande, complesso e ben fatto — a prova che dovetti sborsare due mila lire sonanti per l’esonero del servizio militare — non ho nessuna macchia particolare. Da molti anni a questa parte occupo il posto di capo ufficio al Demanio con duemila cinquecento lire di stipendio e con soddisfazione piena de’ miei superiori — agli inferiori pago una bottiglia di barbèra nel dì del mio onomastico.

Mio padre morendo mi lasciò una rendita netta di lire mille e seicento — più cinquantaquattro centesimi. Io posso dunque spendere quattromila e cento lire all’anno — più cinquantaquattro centesimi.