Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/302

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dannato a lavorare dodici ore al giorno, si cibi di pane ammuffito e dorma in un canile?

Si affrettino gli innovatori a togliere questo primo errore...».

Chiunque alla ragione accoppia il sentimento, dovrà plaudire a questo che io chiamerei ragionamento del cuore.

Concludendo: Il libro di mio figlio non è un trattato d’etica da stare in una biblioteca di scienze morali e pedagogiche; è come dice con criterio l’Autrice «un indice, un catalogo d’idee» scritto da una donna artista e di cuore pel figliuolo: «per insegnarti a pensare» com’ella gli dice.

Nella sua tenuità materiale è uno schietto libro, pieno di nobili precetti, vigoroso, denso di pensieri, dove si affermano l’energia del sentimento, l’integrità del carattere e il lucido ingegno dell’autrice di Teresa.

Padova, 6 Giugno 1891.

(Il Veneto).


Generalmente chi scrive massime o consigli ricerca l’eleganza della frase onde annoiar meno e invece riesce spesso ad ottenere l’effetto contrario. Il libro di Neera è scritto con una semplicità ammirabile, come veramente parlasse a suo figlio che sempre le stava nel cuore mentre essa vergava quelle pagine. Lo si legge quindi volentieri dal principio alla fine come si leggerebbe una novella, tanto più che le considerazioni seguono naturalmente, senza sforzo e senza interruzione.