Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/301

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Lo trovo, invertito, in Neera a pag. 7: «La modestia dei grandi è una virtù molto apprezzata dai piccoli, perchè la loro vanità ne esce incolume.».

Noto nel libro qualche bello aforisma: «Ammiro l’indulgenza, essa è la virtù dei grandi e dei puri» (pag. 64). «Non dunque io ti dirò: Questo o quello è il vero; sibbene, cercalo» (pag. 59). Qualche assioma: «Che cosa è mai un briciolo d’intelligenza priva di carattere, se non un pallone vuoto, che il primo imbecille può gonfiare col fiato?» (pag. 98). «... il debole leggero si getta spensieratamente nel mondo; il debole prudente lo schiva; solo il forte lo affronta e ne esce incolume» (pag. 76). «La malafede verso le donne è tanto più codarda in quanto che, nella maggioranza dei casi, la vittima non può lagnarsi ad alta voce,» (pag. 116). Noto poi delle riflessioni importanti, come della necessità di una fede religiosa nelle masse — almeno per ora; ella dice: «Ma a questi poveri diseredati che cosa resterà se togliamo la loro piccola chiesa e il loro piccolo culto?... Che cosa daremo loro invece della pace del tempio, della solennità dei riti, della poesia di un amore sconosciuto e potente? Noi abbiamo le ricchezze, l’intelligenza, il sapere; essi hanno la fede!... Dicono anche gli innovatori: Conservare il popolo nella religione, è conservarlo nella menzogna e nell’errore.

Ma, di grazia, non è un errore che l’uomo con-