Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/300

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italiani Siciliani ed Angiulli — se le loro idee, dico, e le loro diverse dottrine ella avesse sottoposte al proprio esame, discutendole, confutandole, al caso applicandole al suo ambiente morale; così il suo lavoro sarebbe riuscito più profondo e più pratico.

Tale com’è pure una operetta pregevole e sana che merita essere diffusa tra giovani e considerata dalle madri e dagli educatori che hanno il compito di aiutarli a formare il cuore e lo spirito.

Vi abbondano ottimi precetti, acute osservazioni, virili consigli, e vi si trovano sparse idee veramente originali. A pag. 8, per esempio, ella dice come non i popoli divengano fiacchi per la tirannia di re, ma sibbene la subiscano perchè sono deboli. Più avanti ella fa sottile distinzione tra la fermezza e l’ostinazione che dice «il rampollo mal combinato della vanità e dell’impotenza; tra il sentimento che viene dal cuore, e il sentimentalismo, che è il frutto di fantasia morbosa; tra la carità ostentata e il vero amore del prossimo: tra la superbia, spregevole e meschino portato della vanità, e l’orgoglio, il nobile orgoglio ch’ella chiama argutamente «orgoglio intimo, orgoglio modesto». La qual definizione mi rammentò il pensiero che fermai nel mio taccuino molti anni or sono: — L’orgoglio viene dalla giusta intima coscienza del proprio valore morale; ma la vera modestia evita di farlo sentire agli altri, e di umiliarli con l’imporre una intera o parziale superiorità.