Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/307

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Fra le numerosissime e recenti pubblicazioni che ognuno di noi, in redazione, ha sul proprio tavolo, in attesa di una recensione, a me è toccata la fortuna di avere quest’aureo libriccino, alla cui bontà intrinseca ed al cui intrinseco ed eccezionale valore rispondono in modo degnissimo e l’accurata edizione e la elegante e bellissima rilegatura.

L’Autrice ha pensato e scritto questo suo nuovo lavoro per il figlio suo Adolfo, al quale lo volle dedicato, proponendo di fornirgli in tal modo una specie di dizionario dell’anima al quale egli potesse ricorrere in tutti i casi dove non fosse ben sicuro di sè, e dove gli apparisse un aspetto nuovo della vita e degli uomini.

E bisogna convenire che l’Autrice è riuscita a meraviglia allo scopo che s’era prefisso, poiché Il libro di mio figlio è una piccola miniera di osservazioni, di consigli e di idee da ognuna delle quali appare l’immenso affetto di cui è suscettibile il cuore di una madre, quando è sorretto da un ingegno elevato e temperato da tutta l’esperienza che viene da una profonda conoscenza della vita.

Duolmi di non potere, per la solita tirannia dello spazio, occuparmi più a lungo di questa nuova pubblicazione, la cui importanza dal lato morale educativa, è davvero poco comune. Epperò credo di compiere un’opera buona consigliandone