Pagina:Neera - Teresa.djvu/236

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entrava poco; egli non aveva bisogno di quella fanciulla per essere felice, ma la trovava un complemento alla sua felicità. Non la desiderava ardentemente, subito, colla avidità di un assetato; egli non aveva sete, la teneva in serbo piuttosto.

Era giusto. Comprendeva l’enorme differenza che passa fra l’amore di un uomo e l’amore di una fanciulla, come tutto per il primo è piacere, è conquista, e per la seconda non è il piú delle volte che tormento. Che farci? Egli non poteva cambiare l’ordine della società e non era nato per gli eroismi solitari. L’idea di negare a se stesso ciò che ella non poteva avere, questa idea non gli passava nemmeno pel capo.

Le donne d'altra parte nascono collo spirito del sacrificio. Tutto quello che egli poteva fare per Teresina era di sposarla, quando le circostanze lo avrebbero permesso.

Negli ultimi giorni dell'anno le scrisse:

“Devo andare a Milano. Speravo di venire prima a salutarti, ma non posso. Gli affari vanno a gonfie vele; almeno quanto a promesse. Al mio ritorno saprò dirti qualche cosa di positivo. Starò assente otto, dieci giorni, secondo le circostanze. Scrivimi fermo in posta. Ti amo e penso a te continuamente”.

Teresina andava al funerale della Calliope. La mattoide era morta improvvisamente e misteriosamente come era vissuta.