Pagina:Neera - Un nido, Milano, Galli, 1889.djvu/96

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88 Parte seconda.


Margii intanto s’era rimessa alle sue faccenduole. Editta si alzò, depose la tazza sul tavolò e stette un minuto ferma davanti alla buona donna. Sembrava decisa a voler parlare ad ogni costo, ma un no improvviso e risoluto dovette decidere la tenzone che si agitava dentro di lei, perchè si allontanò lentamente, in silenzio.

Alcune ore dopo, Editta ripassava davanti la cucina di Margii; era con Rachele e con Bruno — andavano a messa.

— Oggi non è cantata — disse la cuoca facendosi sulla soglia — perchè il signor curato ha la raucedine: faranno presto.

L’oracolo della famiglia la sapeva lunga in tutto. Trenta minuti appena e la messa era bell’e finita.

Nell’uscire di chiesa, appoggiato all’ultima colonna, vicino alla piletta dell’acqua santa, Editta vide l’uomo della valle. Questa volta lo vide proprio bene. Era alto, bruno, snello e forte; due occhi castagni limpidi e brillanti illuminavano tutta la sua maschia faccia dalle linee severe: