Pagina:Neera - Un romanzo, Brigola, Milano, 1877.djvu/248

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anzi devo aggiungere: si mutò in volto, le battè il cuore forte e forte, e non disse parola nel timore che il tremito della voce avesse a tradire l’emozione che la dominava.

Quel fazzoletto di batista con quella ghirlandina ch’ella aveva ricamato e di cui riconosceva i fiori ad uno ad uno, era il medesimo cadutole dalla finestra nel viale dei pioppi e sparito in un modo sopranaturale.

Un tumulto di pensieri strani e discordi si cozzavano nella mente di Giulia. Che cosa doveva credere? Era forse Pompeo l’ombra da lei intraveduta quella sera? — e perchè raccogliere il fazzoletto?

— Che te ne pare? domandò la signora Chiara.

Giulia, un po’ rimessa dalla prima impressione, rispose con simulata indifferenza:

— Secondo me questo fazzoletto non vuol dir nulla; è senza iniziali, non è accompagnato da una lettera, da una memoria, neppure da una data!

La signora Chiara che sperava molto sull’entusiasmo di Giulia, rimase mortificata dalla sua freddezza e ripiegando il fazzoletto mormorò:

— Eppure c’è un segreto. Per niente non si nasconde un fazzoletto come fosse un tesoro — anzitutto questo è un fazzoletto da donna....

— Un deposito forse! — interruppe Giulia. — Gli avvocati sono spesse volte confessori e confidenti.