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Una giovinezza del secolo XIX 83

mi disse: Sai? Io scrissi una volta un articolo per te. — Davvero? — esclamai — Quanto mi piacerebbe conoscerlo! Gentilissima, l’amica cercò fra le sue vecchie carte e mi diede un numero del giornale L’Alto Adige, 29 — 30 marzo 1900 (dodici anni prima di quel nostro incontro vale a dire nel tempo che la nostra relazione era stata interrotta). L’articolo intitolato Neera portava un lusinghiero giudizio sull’opera mia che non è il caso di riferire, ma credo interessante far conoscere un lungo brano, dove sono descritta io stessa fanciulla nell’obbiettivo di una spettatrice, la quale non poteva supporre allora che io avrei letto un giorno l’articolo.

"... Nata a Milano, ed ivi sempre domiciliata, sentì fino da fanciulla potente l’attrattiva dello scrivere, e la foga dell’immaginazione attirarla nelle regioni gloriose del campo letterario. Adolescente, scriveva raccontini, che nelle ore della ricreazione scolastica leggeva alle compagne, in crocchio intorno a lei radunate e pendenti dalle sue labbra. Inutile dire quanto fosse benevisa dal professore d’italiano, il quale compiacevasi alla lettura dei suoi componimenti, che palesavano il non comune ingegno e la rara facilità del concetto. Ricordo pure come una volta la di lui severità nel frenarle