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104 Una giovinezza del secolo XIX

la perdita di un mulino sul Po verso la riva parmigiana, dove tratto tratto tutta la famiglia soleva recarsi in barca propria a festeggiare i gnocchi della mugnaia e bere il vino bianco. Dovevano essere state assai gioconde queste imbarcazioni di giovani sul bel fiume dai tramonti dorati, perchè vivo ancora palpitava il rimpianto nell’anima della zia e quasi rancore contro il fiume bello e infido, che nelle sue furie terribili, rosicchiando le rive, aveva a poco poco inghiottito terra e mulino. Ma prima che in seguito a questa ed altre disgrazie avvenisse la divisione dei due fratelli la vecchia casa patriarcale ospitava un’altra di quelle figure di antenati, che la zia Margherita sapeva evocare in poche parole con un tocco solo di pittura impressionista o con una breve punta d’acquaforte, come l’episodio della visita da lei fatta a suo nonno, sì che mentre lei parlava io lo vedevo il vecchio rigido e freddo dinnanzi al triplice disastro dell’albero, della vetrata e della vesticciuola; lo vedevo e lo udivo scandere le parole della sentenza: "Attacca il cavallo e riconduci questa ragazza a casa sua ".

L’altro ritratto di famiglia, dirò così, era la madre di mio nonno; carica d’anni la vecchierella non usciva più dalla sua camera a secondo piano, dove se ne stava seduta quasi sempre accanto al