Pagina:Neera - Una passione, Milano, Treves, 1910.djvu/226

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accorse che egli vi pensava ancora. Improvvisamente Ippolito domandò:

— Perchè un giorno mi hai detto che non hai mai amato come ora?

— Perchè è la verità.

— Questo dunque vuol dire che hai già amato.

Lilia alzò le spalle. Davvero era troppo ingenuo.

— Ti ho mai fatto credere che tu fossi il mio primo amore?

Aveva ragione. Ippolito divenne muto ed ella provò una specie di malessere, una sensazione manchevole, come se si fosse rotta una molla nel congegno armonico dei loro cuori. Per la prima volta ristettero dal dirsi tutto quello che pensavano. Fu un attimo quasi inavvertito perchè ripresero subito il dolce conversare e risero e scherzarono e si amarono per il resto della giornata; ma questo non impedì che vi fosse tra loro un argomento che ognuno dei due si studiava di schivare. Non erano più soli, poichè il passato di Lilia rizzavasi fra loro due.

Nel pomeriggio, Lilia era stanca e non volle uscire dalla sua camera, Ippolito andò a fare un giro in giardino, meravigliato di trovare aperta una porticina nel fondo che aveva sempre vista coperta d’edera e che credeva fuori d’uso. Al di là della porticina, sopra uno spia-