Pagina:Neera - Una passione, Milano, Treves, 1910.djvu/33

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Il bel volto della signora si era straordinariamente animato durante il racconto, troppo forse, perchè il geloso si affrettò a soggiungere con poca riflessione:

— Non bisogna però credere a tutto quello che dicono i giornali, alle ampollosità, alle gonfiature...

— Tengo nota della confessione — ribattè subito la signora: — essa è preziosa, molto più quando si volesse risalire dal giornale al giornalista.

Le parole erano dette con tanto garbo che non si poteva aversene a male; ma la smorfia maligna del signor Wilss, quella era amara da inghiottire. Sentendosi nondimeno troppo commosso per accettare una scherma di frizzi egli continuò, con tutta serietà:

— Noi latini siamo impressionabili. Giovinotti che danno la scalata ai muri, riflettendo bene, non hanno nulla di meraviglioso e quanto all’accorrere sul posto dell’incendio è una gloria da pompiere.

— No, no; fatemi il favore grandissimo di non pronunciare più una sillaba su tale argomento. Potrete scrivere, se v’aggrada, un articolo per dimostrare su quali dati si debba decretare la medaglia al merito. Io però non lo leggerò. Non mi piace mettere uno spegnitoio sui miei entusiasmi.