Pagina:Neera - Vecchie catene, Milano, Brigola, 1878.djvu/40

Da Wikisource.

— 34 —


presenza mi imbarazza, perchè non so dove nascondere i gomiti...

Oh! di’ pure che sono una fanciullona priva di senno.»

Diana aveva scritto: sento la sua voce in salotto: ma non è totalmente esatto.

Luigi, a cui si riferisce il pronome, se ne stava quella sera sulla terrazza inghirlandata di glicine e di caprifoglio, e la baronessa, col dorso appoggiato al parapetto, gli teneva tutte e due le mani sulle spalle.

Erano serii e mesti.

Quali pensieri si volgevano in mente a quella donna? Quale idea fissa, insistente, segnava con tre solchi verticali la sua ampia fronte?

— Luigi, ella diceva a voce bassa e carezzevole; persuadetevi che agisco per il vostro bene; il mio unico scopo è quello di rendervi felice.

— Ma lo sono! interruppe il giovane con una leggiera tinta di amarezza.

— Oggi, amico mio, ma domani?...

— Domani come adesso, come sempre, io non chiederò altro che il vostro amore. Cristina, dieci anni di fedeltà non vi stanno garanti?