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Il complimento fa dimenticare il guasto del ventaglio, e uno sguardo seducentissimo ricompensa l’arguto galante.
Siamo nelle sale riboccanti di fiori e di doppieri; non si sa quale sia in maggior coppia se luce o profumi.
Una gajezza insolita, qualche cosa di vivo e di spigliato anima i crocchi. Tutti ciarlano, molti ridono, nessuno si annoja.
Il marchese intraprende un viaggio circolare intorno a tutte le belle donne. Annunciando questo progetto, egli soggiunge: — Spero mi bonificheranno i paesi non visitati.
Diana e Luigi sono l’argomento di tutti i discorsi; si profetizza loro una vita di gioje; si fanno commenti, induzioni, supposizioni. Un poco d’invidia offusca molte serene fronti di fanciulle; i giovanotti non invidiano completamente lo sposo, ma trovano che la dote è attraente.
In mezzo a tutto questo, Luigi serba il suo contegno abituale; un po’ più serio forse, un po’ più pensoso — ma la cosa sembra naturalissima.
Diana è raggiante e confusa nello stesso tempo.
Peccato sia così magra e abbia il naso soverchiamente pronunciato, susurravasi, l’espressione della sua fisionomia è immensamente dolce e graziosa, peccato!