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Pagina:Neera - Vecchie catene, Milano, Brigola, 1878.djvu/99

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— Vuoi che glielo dica io?

— Oh! no — interruppe il giovane arrossendo, questa volta per orgoglio — saprò ben parlare a suo tempo; ora non occupiamoci di tale quistione.

— Come vuoi. E ricordati che io ti voglio sempre bene, c’entri o non c’entri la società della Vera luce. La mia luce è l’amore, e l’amore sei tu!

Mentre Diana parlava, gli occhi di Luigi seguivano la curva flessibile del suo collo che i biondi capelli sembravano abbracciare con affettuose carezze.

Sollevò le braccia, e cingendo la testina di sua moglie vi impresse il primo bacio sincero, spontaneo, che lo fece fremere dal cervello fino alle piante.

— Come è tardi! esclamò Diana guizzandogli fuori dalle braccia e segnando col dito la sfera dell’orologio che toccava un’ora dopo mezzanotte.

— Rimpiangi le ore vegliate con me?

— No, caro — rispose, ed aggiunse con una smorfietta piena di adorabile importanza — ma... il nostro piccino deve riposare.

*

Al pari di tutte le sposine, Diana faceva dei grandi progetti sul nascituro.