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Dal profondo | 281 |
Nostalgia mi cacciò dalla mia nitida
casa, ove i fiori in snelle coppe odorano.
Ed un guarnello d’operaja indosso
4mi mise, e al collo un fazzoletto rosso.
E son venuta ove le basse fabbriche
serpi di fumo snodan dai comignoli;
e di cordami e di carbone e d’assi
8ingombri son gli spiazzi irti di sassi.
Ecco, e respiro il noto odor di polvere
e di tintura, odo la danza ritmica
dei telaj dietro alle finestre nere,
12e canti uguali a bibliche preghiere.