Pagina:Negri - Le solitarie,1917.djvu/232

Da Wikisource.
226 una volontaria


rata la querela per corruzione di minorenne, dietro la consegna di una somma di denaro, fatta dal responsabile ai genitori della fanciulla. — Ella voleva redimersi, voleva imparare un’arte, richiedere il bambino al Brefotrofio, riprenderselo, quando le fosse possibile allevarlo col guadagno del proprio lavoro.

— Un caso di purezza morale istintiva, di amor materno maraviglioso, in natura così rudimentale. Non le pare, signorina Ilde?... Piange la notte, pensando al piccino. Teme che glielo maltrattino. Fra un paio d’anni sarà divenuta un’abilissima ricamatrice. — E la De-Nobili?... La Sternieri no, la Sternieri m’impensierisce. Ma la Rondinella?... C’è da sperare, c’è da sperare.

Finestre spalancate sull’infinito, nel viso oblungo e macero della donna che non era vecchia ma non pareva essere stata mai giovine splendevano, di purissimo splendore, gli occhi azzurri. Le antiche sante, le antiche martiri vissute e morte nella gioia e nello spasimo della loro fede, certamente avevano avuti quegli occhi. Essi non vedevano l’umanità, ma quel che avrebbe dovuto essere l’umanità. Erano sereni e terribili, millenari ed innocenti.