Pagina:Negri - Tempeste.djvu/99

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E davanti a lo spirto che salìa
Con maestoso volo,
Si contorser ne l'orrida agonia
Del cor rimasto solo:


E il sogno ormai di non terreno loco
Han ne lo sguardo assorto:
Le avvelena in silenzio, a poco a poco,
La nostalgia d'un morto.


Arse di desiderio insazïato,
Distrutte da la tisi,
Singhiozzanti sul feretro velato
Dei loro affetti uccisi,


Passano, curve, barcollanti, stanche,
Tragiche ne l'aspetto,
Con veli neri su le carni bianche,
Con un teschio sul petto:


E mi guardano. — È allor, sai, che m' assale,
Che m' agghiaccia il terrore,
E dentro il petto, sino a farmi male,
Batte a martello il core: