Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/150

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-> - 307. Punto di partenza dal corpo e dalla fisiologia: perchè? Noi raggiungiamo la retta rappresentazione del modo della nostra unità subiettiva, vale a dire come sovrani a capo di una comunità (non come « anime « o « forze vitali ») e inoltre della dipendenza di questi sovrani dai sudditi, dalle condizioni dell'ordinamento collet- tivo e della divisione del lavoro come ciò che rende possibile ad un tempo gli individui e la comunità. E del pari come le unità vi- venti sorgono o muoiono incessantemente, e come l'eternità non ap- partiene al soggetto; e come la lotta si esprime anche nell'obbedire e nel comandare, ed appartiene alla vita una instabile determina- zione dei limiti della potenza. La relativa ignoranza in cui il sovrano è tenuto circa gli ai?ari individuali e circa le stesse per- turbazioni della comunità appartiene alle condizioni che rendono possibile il governare. In breve, noi otteniamo una valutazione an- che per l'ignoranza, per la visione sommaria, per la sempli- ficazione, per il falso, per l'apparente. Ma il piìi importante è : che noi comprendiamo il signore e i suoi sudditi come eguali, tutti senzienti, volenti, pensanti — e che, dovunque vediamo o suppo- niamo un movimento nd corpo, impariamo ad inferirne una vita propria, subiettiva, invisibile. Il movimento è un simbolismo per l'occhio; esso indica che qualcosa è stato sentito, voluto, pensato. Il diretto informarsi dal soggetto circa il soggetto e il rispec- chiarsi dello spirito in sè, ha dei pericoli in questo, che per la sua attività potrebbe essere utile ed importante il dare di sè ima falsa interpretazione. Perciò noi interroghiamo il corpo e rifiutiamo la te- stimonianza dei sensi raffinati; se si vuole, noi stiamo a vedere se gli stessi sudditi possono entrare con noi in relazione. 308. Tutto ciò che è semplice, è puramente immaginario, non è «vero». Ma ciò che è reale, che è vero, non è nè uno, nè riduci- bile all'uno. 309. Io £on§idgtQ_CQine fenomeao anche il mondo interno : tutto ciò che entra nella nostra coscienza, è dapprima interamente prepa- rato, semplificato, schematizzato, interpretato, — il processo reale della «percezione» interna, il legame causale tra pensieri. — 1