Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/170

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72 — nunmenle usala in tulli i gradi delia vita, — persino in ogni E>er<iepire e in ogni apparente patirei Evidentemente esso viene con ciò al mas- simo della potenza e della imposizione ed a lungo andare finisce per tiranneggiare tutte le altre forze. Esso diviene infine la « passione in sè ». 352. Non basta che tu riconosca in quale ignoranza vivano l'uomo e l'animale: devi anche avere e imparare la volontà dell'igno- ranza; è necessario che tu capisca bene, che senza questa specie di ignoranza la vita sarebbe impossibile, che essa è una condizione, per la quale soltanto il vivente si sostiene e prospera; una grande, salda sfera di ignoranza deve circondarti. 353. Noi sappiamo, che la distruzione di un'illusione non offre an- cora una verità, ma soltanto un'ignoranza in più, un allargamento del nostro « spazio vuoto », un aumento della nostra « solitudine ». 354. Lo sviluppo della scienza risolve sempre più il « noto » in un ignoto : — ma essa vuole appunto il contrario e procede dal- l'istinto di ridurre l'ignoto al noto. In summa la scienza prepara un'ignoranza sovrana, un sentimento, che non esiste « conoscere », che era una sorta di or- goglio il sognare questo, più ancora, che noi non possiamo conservare il più piccolo concetto, per considerare il conoscere anche come una semplice possibilità, — che lo stesso « conoscere » non è se non una rappresentazione contradiltoria. Noi traduciamo una vecchia mitologia e venità dell'uomo nel duro fatto; come non vi è una « cosa in sè », così non vi è una « conoscenza in sè », nemmeno a m messa come concetto. La seduzione per opera del « numero e della logica », la seduzione mediante la « legge ». « Saggezza » còme tentativo di superare le valutazioni prospet- tiche (cioè la « volontà di potenza ») : un principio antivitale e dissolvente, un sintomo come negli Indiani ecc. di indeboli- mento della forza di appropriazione. ». Il diritto ad una grande passione per riconquistare il conoscente! — 1