Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/187

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Il nostro caso particolare è abbastanza int-eressanle : ci siamo formati una concezione, per poter vivere in un mondo, per poter percepire quel tanto che basta per poter ancora resistere. 384. Il mondo apparente, cioè un mondo considerato secondo valori, ordinato, scelto secondo valori, vale a dire in questo caso secondo il punto di vista della utilità in riguardo al mantenimento ed all'accre- scimento di potenza di una determinata specie animale. La prospettiva offre cosi il carattere dell'" apparenza » (come se rimanesse ancora un mondo, quando si rimmzia alla prospettiva! Con questo si sarebbe già rinunziato alla relatività. Ogni centro di forza ha la sua prospettiva per tutto il ri- manente, cioè la sua valutazione ben determinata, il suo modo di azione, di opposizione. Il « mondo apparente » si riduce pertanto a un modo specifico di azione sul mondo, procedente da un centro. Ora non vi è altro modo di azione : e il « mondo » è solo una parola pel giuoco complessivo di queste azioni. La realtà consiste esattamente in queste azioni e reazioni particolari di ogni singolo in opposizione al tutto.... Non resta neanche l'ombra del diritto di parlare qui di a p- p a r e n z a.... Il modo specifico di reagir eè Tunica maniera di rea- zione: noi non sappiamo quanti e quali modi vi siano. Ma non vi è alcun modo «diverso», «vero», «essen- ziale » — poiché si esprimerebbe con ciò un mondo senza azione e reazione.... L'opposizione del mondo apparente e del mondo vero si riduce cosi all'opposizione di «mondo» e «nulla». 3«5. A. Vedo con stupore, che lajciepza oggi si rassegna ad essere limi- tata al mondo apparente : per un mondo vero — possa essere come vuole — non abbiamo certo alcun organo di conoscenza. Qui bisogna che ci chiediamo : con quale organo di conoscenza si ammette anche questa opposizione?.... Per il fatto che un mondo, che è accessibile ai nostri organi, possa essere inteso anche come dipendente da questi organi, per il - 190